Tecniche di ipnosi: funzionano davvero?

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Dalla televisione siamo ormai, per così dire, abituati ad avere a che fare con le tecniche di ipnosi. Vediamo, spesso nei cartoni animati, gli ipnotizzatori oscillare un oggetto di fronte alla vittima, che dopo pochi secondi, al suo schioccare di dita, si trova ad essere completamente in suo potere. Giusto? Beh… in realtà no.

Le tecniche di ipnosi sono, in realtà, decisamente più complicate e complesse rispetto a come vengono dipinte nell’immaginario comune. Difficilmente, tramite le tecniche di ipnosi, la vittima perderà completamente la propria autonomia, anzi. Quel che è vero, però, è che risulterà più confusa, e dunque maggiormente propensa a fare ciò che le chiede l’ipnotizzatore.

Quando però si sente dire che l’ipnotizzatore perde completamente la propria volontà, beh, siamo completamente all’interno della fantasia. Le tecniche di ipnosi in realtà vengono usate in particolar modo per far rilassare: molti massaggiatori, ad esempio, le utilizzano per favorire il relax dei propri clienti, in modo da poter meglio agire sui loro corpi ed eliminare ogni tipo di tensione. Le tecniche di ipnosi possono inoltre dividersi in due macro tipi: ipnosi di tipo visivo e ipnosi di tipo uditivo.

Nell’ipnosi di tipo visivo, chiaramente, gli stimoli che porteranno l’ipnotizzato in una situazione di tranche, ovvero una sorta di torpore confusionale, saranno di tipo, appunto, visivo. Mentre nell’ipnosi di tipo uditivo saranno stimoli di tipo sonoro, ad esempio suoni ripetuti più volte e con cadenza regolare.

Attenzione, però: nonostante l’ipnosi sia innocua, spesso viene utilizzata dai ladri per confondere le proprie vittime.